L’importanza del gioco,
strumento per divertirsi e apprendere, si lega qui al valore della fiaba, strumento che arricchisce la
nostra immaginazione e fantasia.
Costruita attorno al tema Storie
dal Pianeta Terra, la kermesse di quest’anno vuole essere un'occasione per
promuovere quei valori legati allo studio della natura, al rispetto
dell’ambiente e alla consapevolezza del magico equilibrio sotteso agli elementi
naturali, il tutto attraverso quella pratica cara alla Melarancia che promuove
l’apprendimento e la creatività mediante l’esplorazione libera dei materiali e
degli strumenti: per crescere i custodi
della Terra di domani.
L‘antologia di illustrazioni intitolata Storie dall’arcipelago
sottosopra di Philip Giordano e una
speciale selezione da Le immagini della fantasia proveniente dalla Fondazione Štěpán Zavřel di Sàrmede,
raccontandoci i mirabilia della
natura e descrivendone i suoi bizzarri abitanti, ci accompagnerà per tutta la
durata della rassegna contribuendo a farci sentire parte di un unico,
meraviglioso e sfaccettato universo.
Parallelamente al percorso espositivo, l' articolato programma del
mese prevede attività didattiche per
le classi delle Scuole dell'Infanzia, Scuole Primarie, Scuole Secondarie di
1°grado, laboratori espressivi per i
bambini 3-10 anni, laboratori artigianali con personalità del
nostro territorio, letture animate e
un concorso dedicato alle scuole, L’isola che non c’è, per la
realizzazione tridimensionale di un’opera creativa mediante l'utilizzo di
materiali di riciclo la cui premiazione si terrà sabato 5 maggio alle ore
17.00.
Le Giornate della Pedagogia organizzate
presso la Sala Convegni della Galleria Pizzinato, inscrivendosi nella
traiettoria di sensibilizzazione alla tematica di Identità e Rispetto che Melarancia ha posto come cardine della sua
prospettiva pedagogica, forniscono un'ulteriore occasione di dialogo tra il
mondo della Scuola e della Società.
Il tema delle tre Giornate di Pedagogia è costruito attorno alle
narrazioni che vengono da luoghi lontani:
creare ponti tra le storie costruite a partire dal nostro sentire culturale e
quelle che ci arrivano da altrove, ci porta a ragionare su come la pedagogia e
l’educazione siano lo strumento principale per conoscere e farci conoscere,
creando nuovi nessi di comunità.